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Il Carnevale di Putignano

Il Carnevale di Putignano è uno dei più longevi d’Europa, si stima dal 1394, nel 2023 è alla 629° edizione. Il suo inizio viene proclamato il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, Santo Patrono di Putignano, con la originale festa delle Propaggini. Tutto il periodo di Carnevale è animato dai tradizionali giovedì di festeggimenti, dalla Festa dell’Orso e dal martedì Grasso.

La   maschera caratteristica è Farinella, omonima pietanza putignanese, simbolo di un Carnevale che dura tutto l’anno e che racchiude allegria, riflessione, malinconia, gioia ed eccesso. Dal 2006 è prevista anche una edizione estiva.

Il Carnevale è il momento che tutti aspettano, in cui i partecipanti in più gruppi composti da centinaia di persone, mettono da parte la loro immagine quotidiana per indossare travestimenti e maschere, in una parata circense, pieni di balli e coreografie allegoriche. La peculiarità del Carnevale di Putignano, rispetto agli altri Carnevale, sta nella maestria dei cartapestai che realizzano in loco, i carri allegorici; giganti meccanici su cui sapientemente, modellano vere e proprie opere di cartapesta decorata a dovere.

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I carri allegorici del Carnevale di Putignano

STORIA E ORIGINI DEL CARNEVALE DI PUTIGNANO

La storia

 La storia narra che solo agli inizi del 900 con l’avvento del fascismo il Carnevale subisce delle significanti trasformazioni nella maestranza e nel modo di festeggiare. Infatti i carretti animati da fantocci di paglia, vennero sostituiti da grandi carri allegorici fatti di carta e ferro. La grande festa non coinvolgeva più solo i contadini ma tutti i cittadini, di qualunque ceto. Con l’arrivo degli anni ’50 e l’evoluzione delle tecniche lavorative, permisero ai maestri artigiani iniziarono di utilizzare la famosa cartapesta, introdussero la lavorazione dell’argilla, tutti materiali economici e facili da reperire in loco.

Fino ad arrivare allo spettacolare, sfavillante, goliardico Carnevale di Putignano dei giorni nostri.

Le Propaggini, le origini del Carnevale

 Nel lontano 1394 la Puglia di frequente veniva assalita dalle truppe saracene, i quali facevano razzia di tutto. Questo senso di paura e impotenza, costrinse i Cavalieri di Malta, all’epoca governatori del territorio di Putignano, e il popolo a decidere di trasferire le preziose reliquie di Santo Stefano Protomartire, dalla non più sicura Abazia di Monopoli, a un territorio più lontano, Putignano.

Il 26 Dicembre 1394 le reliquie di Santo Stefano varcano finalmente le mura di Putignano per raggiungere la chiesa di Santa Maria La Greca. Fu un gran momento quello per i contadini che quel giorno, impegnati con l’innesto delle viti con la tecnica della propaggine, seguirono la processione improvvisando balli, canti, rime e versi satirici in vernacolo dedicate alle varie figure sociali di Putignano. Fu questo il giorno in cui iniziò il Carnevale con la festa delle Propaggini il 26 dicembre di ogni anno. Ogni anno il propagginanti si riuniscono in competizione per “suonarsela e cantarsela” a colpi di battute satiriche in vernacolo putignanese e senza risparmiare nessuno sia che siano una istituzione che gente comune, rievocando vecchie tradizioni e costumi.

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Le Propaggini

CURIOSITA’

La cartapesta, la sua utilità e le fasi di costruzione dei carri allegorici

La cartapesta è formata da pezzi di carta di giornale incollati tra loro con una colla di farina poi essiccati. Essa è il tocco finale che darà sinuosità al soggetto.

Quali sono le fasi per realizzare un carro allegorico? La prima fase è quella della creatività da cui nasce il progetto, la bozza in tutti i suoi particolari. Dopo di che si crea un calco con l’argilla e il gesso. Una struttura in ferro sarà realizzata appositamente per tenere il calco ben compresso, al fine di ottenere uno stampo quanto più carico di particolari. Il passaggio finale prevede appunto, l’utilizzo della cartapesta per ricoprire interamente e con più strati lo stampo, precedentemente unto con dell’olio per facilitare l’estrazione della sagoma. A questo prodigio artistico si aggiunge la raffinatezza e la delicatezza con cui vengono usati i colori che danno anima a questi giganti.

Negli ultimi decenni l’innovazione tecnologica ha permesso di inserire dei movimenti meccanici ai soggetti che rendono il tutto ancora più spettacolare.

Mi sembra curioso farvi sapere che la fabbrica dei carri allegorici è composta da sette grandi hangar in cui vengono realizzati i carri principali e uno per quelli più piccoli, dedicato ai più giovani.

Farinella, la maschera del Carnevale di Putignano

Farinella è appunto il simbolo del Carnevale putignanese, una fusione tra un Arlecchino e un Jolly, con un vestito multicolore e un gonnellino di colore rosso e blu, i colori del Putignano, un bizzarro cappellino a tre punte che stanno a simboleggiare i tre colli su cui domina Putignano. Questa maschera ha tutta una sua allegorica personalità. È un personaggio bizzarro, dal grande naso con la punta rossa, un gran sorriso ironico e due grandi occhi beffardi, amante del buon vino e dei piaceri della tavola, orgoglioso della propria terra e del proprio dialetto, una sintesi delle caratteristiche dei putignanesi.

Le origini del nome

Si narra che questa ingegnosa maschera salvò il popolo dalle sempre più frequenti incursioni da parte dei saraceni che irrompevano in città facendo razzia e portando povertà e miseria. Un bel giorno mentre il popolo cercava una soluzione per difendersi chi scappando in campagna e chi voleva la guerra, il geniale Farinella, chiamato così perché all’epoca nel suo forno, preparava questa miscela genuina e povera di ceci e orzo essiccati e pestati a polvere da gustare abbinato a sughi, olio, fichi e diventato oggi il piatto simbolo della tradizione putignanese, ebbe un’idea illuminante che tutti accettarono. La strategia consisteva nel far credere ai malintenzionati cavalieri a cavallo che la città era sotto quarantena perché colpita dalla peste e per rendere il tutto più credibile si sarebbero cosparsi tutto il corpo di Farinella bagnata in modo da riprodurre le pustole tipiche della peste. Alcuni cittadini si misero le divise rosse e blu delle guardie con campanellini sulle scarpe e sul cappello proprio come fanno quelli che trasportano i malati di peste. Così fù. I saraceni furono scettici ma si convinsero quando videro tutti quei “malati”. La città fù salva e Farinella venne festeggiato come un eroe.

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La lavorazione della cartapesta
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Farinella la maschera del Carnevale di Putignano
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La farinella specialità gastronomica putignanese

Gli appuntamenti della tradizione

I giovedì di Carnevale secondo la tradizione di Putignano - ieri e oggi

Seguono i tradizionali appuntamenti dei giovedì che partono dal 17 gennaio con la festa di Sant’Antonio Abate. Si susseguono delle vere e proprie feste spensierate e divertenti e dedicate a specifiche figure sociali, spesso caratterizzate da un rituale colmo di satira e allegria. La tradizione dei giovedì è nata allo scopo di dedicare a tutti i ceti sociali, un giorno di Carnevale per poter sfogarsi, esagerare, rallegrarsi, bere, mangiare, fare festa, vivere, dimenticando per un giorno i propri adempimenti sociali. Si susseguono così: il giovedì di “minsignor” cioè dei monsignori, il giovedì di “priv’t” cioè dei preti, il giovedì di “mon’c” cioè delle monache, i giovedì di “cattèv” cioè dei vedovi e delle vedove, il giovedì di “pacc” cioè dei pazzi, dei ragazzi e degli scapoli e il giovedì dei “c’r’not” cioè dei cornuti, giovedì molto ambito e atteso dagli uomini è il taglio delle corna da parte dell’Accademia delle Corna.

Anche i giovedì hanno subito una trasformazione infatti se in passato i giovedì erano simbolo di convivialità, balli in maschera e banchetti all’interno degli “jos’r” (sottani nel centro storico di Putignano), oggi sono improntati sulla satira sociale in giro per il borgo putignanese, porta allegria, spensieratezza e sana voglia di divertire e divertirsi tutti insieme senza differenze di trattamento. Un vero spasso!

Festa dell’Orso la Candelora

Il 2 febbraio arriva la festa dell’Orso. È la festa della purificazione della Vergine in cui, secondo una vecchia profezia metereologica, la stagione invernale continuerà ancora a lungo qualora in questo giorno le temperature siano miti; diversamente se le temperature risultano miti, all’ora sarà un lungo inverno.

L’Associazione degli Hybris collabora con questo evento offrendo uno spettacolo, per le vie del centro, davvero emozionante. Da non perdere!

Martedì Grasso e la Campana Di Maccheroni

 È la vigilia prima della morte del Carnevale. Un corteo di sacerdoti, molto divertente, passeggia nelle vie del centro per per dare l‘estrema unzione al Carnevale che sta per finire. È in questa serata che ha inizio la marcia funebre accompagnata dal carro che trasporta un maiale in cartapesta, simbolo degli eccessi trascorsi che verrà bruciato. La Quaresima è alle porte e bisognerà lasciare spazio alla rigorosità!

Gli ultimi rintocchi sono il momento più atteso da tutti. Il tradizionale rito della Campana Di Maccheroni! una campana in cartapesta piena di maccheroni pronti a essere mangiati tra danze e un immancabile bicchiere di vino. Proprio come facevano una volta!

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La Festa dell'Orso
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Rituali tradizionali dei Giovedì di Carnevale
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La Campana dei Maccheroni

PROGRAMMA DEL CARNEVALE PUTIGNANO 2023

La Grotta del Trullo

Dal 4 al 25 Febbraio “Il grande Sipario di Luci” è una delle tante novità di quest’anno. Inoltre ci sarà il Circo di Carnevale, la Casa di Marzapane, il Gonfiabiland, l’Albero Delle Fiabe e l’attesissimo trionfo dei carri di Carnevale.

Di seguito le date e gli orari previsti per quest’anno:

  • 4 FEBBRAIO SABATO primo corso mascherato ore 18.30
  • 12 FEBBRRIO DOMENICA secondo corso mascherato ore 11.00
  • 19 FEBBRAIO DOMENICA terzo corso mascherato ore 15.30
  • 25 FEBBRAIO SABATO ultimo giorno del corso mascherato ore 18.30
programma carnevale putignano 2023